Da piccolo, quando ero adolescente, non ho mai desiderato più di tanto avere la moto. Papà mi aveva dato la sua Vespa a 14 anni per andare alle superiori a Castellanza, e…. quello era. Non c’era la possibilità, economicamente, di comprare una moto. O uno scooter. O qualcosa di più “cool”. Quindi… il discorso era già chiuso in partenza, perchè se anche avessi voluto la moto…. non avrei potuto averla. Quindi, tanto valeva togliersela subito dalla mente.
“La macchina, ti prendiamo la macchina”. Sì, vero. Quella macchina, che poi è stata effettivamente comprata, era tuttavia un po’ “la macchina della famiglia”.. .non la “mia” macchina. Tutti (o quasi) i miei amici avevano una moto ….e andavano al Ticino, uscivano insieme, o addirittura andavano in vacanza a Jesolo. E io dietro di loro in auto.
Mi sarei rifatto, paradossalmente, alla veneranda età di 40 anni. Quando “grazie” (le virgolette sono ironiche) ai casi della vita…. la moto è diventata una necessità, più che un godimento. Per non metterci un’ora e mezza nei momenti di massimo traffico in tangenziale, quando vado da Matteo e Davide, e risparmiare un’ora di tempo che oggi posso dedicare ad altro. Un’ora ad andare , e un’ora per tornare. E “grazie” sempre a questi casi della vita…. oggi posso comunque godere di una moto, farmi i miei giretti ogni tanto, e riprendermi quel bello che mi sono perso da giovane. Anche se forse importa poco, anche se forse il tempo per goderne con gli amici… .è un po’ passato.
Ed è per questo che sono stato e sono contento che Matteo abbia avuto la possibilità di avere una moto, oggi, all’età di 17 anni. Non tanto perchè – diversamente – si sarebbe sentito forse “meno” degli altri suoi coetanei. Ma perchè ho imparato che ogni età deve essere vissuta per quello che è …. ed anche se non è sempre possibile avere tutto, e nel mio caso oggi è ancora più evidente in questa condizione, perlomeno Matteo può oggi provare e vivere esperienze che, un giorno, potrà raccontare al pub con gli amici, quando sarà grande, avrà dei figli, e un po’ invecchiato si troverà a ricordare di vecchie storie e vecchi episodi.
Un po’ come succede a me oggi quando ritrovo i vecchi amici. Io purtroppo posso solo ascoltarli parlare… mentre parlano delle loro esperienze, in giro, in moto, 30 anni fa. Ma immagino Matteo, fra 30 anni, in quel pub, a parlare ridere e raccontare.
E allora sorrido.