Terminava così, o quasi, una chat di ieri sera. Quando, dopo aver chiacchierato su (quasi) tutto quello che mi sta succedendo in queste settimane, la frase (l’unica del resto, mi viene da dire) che chiunque ascoltando o leggendo avrebbe potuto rispondere è stata ….. passerà questo momento. E lo credo anche io, lo voglio e lo devo credere. Del resto…. qual’era lo slogan? Guarda avanti… no?
Scrivo questo post da una camera dello IEO, dove mio fratello è in questo momento sotto i ferri per un intervento chirurgico. Nel frattempo mamma ha pensato bene di cadere, rompersi il fermore, farsi operare ed ora è in riabilitazione molto lontano da qui. E in tutto questo…. cosa che già bastava da solo, c’è in ballo il trasloco, con tutte le implicazioni psicologiche che ne derivano. Ogni volta mi dico di aver toccato il fondo, di dovermi rialzare e ripartire, ed ogni volta succede qualcosa che inevitabilmente abbassa nuovamente l’asticella. Forse, in effetti, non dovrei dire più nulla, ho come la sensazione di portarmi sfiga da solo.
Normalmente, in questo periodo, dovrei essere qui a parlare di vacanze, di come sono andate, di quanto mi sono piaciute, dei posti che ho visitato, di quello che è successo, e invece…. non sono proprio nel “mood” appropriato. Anche se le vacanze quest’anno sono state particolari e meriterebbero di essere raccontate (e forse lo farò in un prossimo articolo): impegnative, per certi versi, nuove per altri.
Ho avuto la fortuna di avere a fianco una persona intelligente, capace di capire i momenti difficili e di interpretare nel miglior modo possibile questo periodo, mettendomi a mio agio, che mi è stata ed è vicina e presente, costantemente.
Quest’anno poi sarà l’ultimo di sicuro con Matteo in configurazione “family”: fra pochi mesi compirà 18 anni… e se già è stato difficile portarlo in vacanza tutti insieme, con certezza dal prossimo anno le scelte saranno altre.
Matteo, so che ti è costato venire con noi…. ma grazie. Avevo bisogno, forse egoisticamente, che tu facessi parte della squadra ancora per quest’anno…. ed ora so che posso davvero andare avanti.
Davide cresce… sempre, di più. A volte il raporto con lui è difficile, complice l’adolescenza; a volte sembra sempre il mio “Davidino”, capace di farmi sorridere quando ci meniamo o ci rincorriamo… e ancora giochiamo insieme a racchettoni in spiaggia o a palla merda.
Tornando invece al “momento”, una cosa il trasloco avrebbe dovuto portare di positivo: la vicinanza a loro. Invece nonostante non abbia scelto io di traslocare, nemmeno questo (forse) servirà a qualcosa, perchè problemi quali “vanno spostati i libri di scuola” o “non posso giocare alla playstation coi miei amici” sembrano essere insormontabili. E pensare che qualcuno dovrebbe agevolare più possibile questa vicinanza…. e non lo fa. Che tristezza.
E allora, cosa rimane da tutto questo, in un caldo giorno di fine agosto 2023 ? Cosa rimane di davvero positivo? Qual’è il bicchiere mezzo pieno? Una cosa c’è, in effetti, e si chiama: consapevolezza.
La consapevolezza di essere, fra poche settimane, in uno stato, in una situazione, in un contesto…. che mi consente di essere libero da ogni vincolo, dipendenza, condizionamento o influenza. Libero di poter fare le mie scelte, a mente vuota. Libero di poter farmi vivere, se i miei figli lo vorranno e se…..mi sarà permesso ….. ancora con più costanza. Libero di poter re-impostare la mia vita: dove vivere, cosa fare, quali amicizie frequentare.Non sarà facile, a 48 anni; ma del resto, non è stato facile fino ad oggi.
La consapevolezza di poter ricominciare, da un piccolo paesino, e andare dove voglio ad abitare, a vivere. Costruire e ricostruire. Senza schemi, senza vincoli. Mettendo al centro me, quello che mi fa stare bene, non più a servizio totale ed esclusivo di altri. Non è egoismo, ma dare tutto se stesso ad altri non ha pagato nella mia vita: e forse è arrivato il momento di pensare un poco di più a me stesso.
Chi vorrà fare parte di questo viaggio….potrà salire sul treno. Ma stavolta il treno fisserà la sua destinazione…. e non aspetterà in stazione, nè devierà dal percorso. E il treno, lo guiderò io.